Via gli ospiti indesiderati dall'intestino

Via gli ospiti indesiderati dall'intestino

Malattie da Elminti, Ascaridosi e Enterobiasi.” Viversani e Belli, settimanale di salute numero 24 – 13/06/1997; pag. 72 – 75 . Servizio di Simonetta Barone 

 

L’infestazione da parassiti

è un problema più diffuso di quanto si immagini. Per prevenirlo basta un pò di attenzione all’igiene

Con la consulenza del dottor Leandro Mallamaci 

Specialista in pediatria   a San Lucido – Cosenza

 

Via gli ospiti indesiderati dall’intestino

Avere simili “ospiti” all’interno del proprio corpo è tutt’altro che gradevole. eppure, il problema dei parassiti non è poi così raro, specialmente nei bambini. L’infestazione da vermi, più correttamente detti “elmintasi”, avviene sempre per aver ingerito le uova dei parassiti: scarsa igiene, tendenza a mettere qualsiasi oggetto o le mani in bocca anche quando non sono pulite sono gli atteggiamenti e le abitudini che espongono maggiormente al rischio di infezioni.

Ne esistono di diverse specie ma i tipi più diffusi sono due: gli ascaridi e gli ossiuri. le infestazioni provocate da entrambi questi parassiti sono abbastanza diffuse ma sottostimate, poiché spesso non si manifestano con sintomi evidenti.

Anche se più frequenti nei bambini, possono colpire anche gli adulti. vediamo meglio di cosa si tratta.

Gli Ascaridi

L’ascaridiasi è l’infestazione provocata dall’ascaridis lumbricoides grosso verme parassita appartenente alla famiglia dei Nematodi.

Si tratta di un problema abbastanza diffuso: gli ascaridi sono, infatti, nell’uomo, la causa principale di elmintiasi, cioè infestazione da vermi parassiti. Si tratta di una malattia endemica, cioè presente con alto numero di casi solo in certe zone geografiche. E’ favorita dalla grossa quantità di uova deposte dal verme e dalla loro resistenza anche in condizioni ambientali sfavorevoli: le uova rimangono infettive nel suolo per mesi e possono sopravvivere nei climi freddi anche per due anni.

Le femmine adulte producono circa 200 mila uova al giorno. I vermi adulti vivono nell’intestino tenue e possono trovarsi occasionalmente nelle feci, dove sono facilmente riconoscibili. La lunghezza media del verme è di 15-25 centimetri per 3 millimetri di diametro, mentre le femmine possono essere lunghe anche 25-35 centimetri con un diametro di 4 millimetri.

Come si trasmettono

L’ascaridiasi è trasmissibile: il verme entra nel corpo ancora sotto forma di uova. Queste sono talmente piccole che possono rimanere sotto le unghie, o sulle mani o sulla superficie di qualche oggetto. L’unica via di trasmissione per l’uomo è quella oro-fecale: le uova di ascaridi rimangono nelle feci. I terreni si contaminano quando le misure igieniche non sono adeguate, quando le persone infette (soprattutto bambini) defecano direttamente nel terreno, o gli escrementi umani sono utilizzati come fertilizzanti. Toccando la terra e mettendo in bocca le mani o mangiando verdure sporche vengono ingoiate anche le uova.

I bambini più a rischio

Particolarmente a rischio sono i bambini affetti da un disturbo dettopicacismo”. Si tratta di un problema di origine psicologica a causa del quale il bambino mangia sostanze non commestibili (terra, vernici o plastica). al picacismo spesso si associa una infestazione da parassiti e anemia.

In ogni caso l’infestazione ha inizio quando vengono ingerite le uova di ascaridi. Da questo momento le larve si liberano e penetrano nell’intestino, quindi entrano nel circolo sanguigno; tornate nell’intestino tenue raggiungono lo stadio adulto.

Si scoprono così

Per verificare la presenza di ascaridi è necessario eseguire un esame microscopico delle feci. Solo così è possibile osservare le uova dei parassiti. Occasionalmente possono venire espulsi vermi adulti per via rettale o con il vomito.

I sintomi

Nella maggior parte dei casi le persone infestate da ascaridi non accusano sintomi, o, meglio dire, non hanno alcun tipo di fastidio direttamente riconducibile a questo parassita. Ecco perché spesso la malattia non viene scoperta e finisce col passare da sola.

Durante la migrazione larvale nei polmoni a volte il paziente, a causa della reazione infiammatoria da questa scatenata, ha tosse e febbre.

Il bambino può, inoltre, avere dolori addominali, disturbi digestivi e mancanza di appetito. A causa di tutti questi problemi il bambino può risultare irritabile.

Spesso nei bambini affetti da ascaridiasi, soprattutto se piccoli, si sono riscontrate difficoltà di crescita in peso.

Le complicanze

L’ascaridiasi è una malattia innocua che non ha quasi mai risvolti preoccupanti alla sulla salute dei pazienti. Tuttavia in alcuni casi può capitare che le larve, durante la migrazione polmonare, diano complicanze causando una polmonite acuta transitoria detta sindrome di Loeffler.

Un’altra complicazione che può verificarsi nei pazienti con una infestazione molto importante da ascaridi, soprattutto se bambini, è un’ostruzione intestinale acuta. In pratica i milioni di vermi filiformi migrati nell’intestino, aggrovigliandosi, possono formare una matassa che blocca il passaggio delle feci. La persona in questo caso avverte forti dolori addominali simili a quelli di un attacco di appendicite. Questa malata è più probabile nei bambini perché il diametro del loro intestino è inferiore a quello di un uomo adulto e per questo il tappo si può formare più rapidamente.

Come si curano

I rimedi più utilizzati per le ascaridiasi, con o senza sintomi, sono il pirantel pamoato o, in alternativa, il mebedanzolo. Vengono somministrati, a seconda dei casi, o in una singola dose giornaliera o con una cura di tre giorni.

Nel caso in cui si dovessero verificare problemi di ostruzione intestinale è necessario rimuovere la matassa con un intervento chirurgico.

E’ possibile che si verifichino reinfestazioni.

Si possono prevenire

Per evitare una infestazione da ascaridi è sufficiente attenersi ad alcune semplici regole come mantenere una buona igiene personale, lavare sempre le mani prima di mangiare, non mettere le dita in bocca.

Per quanto riguarda gli alimenti si deve imparare a lavare accuratamente verdure e ortaggi e possibilmente bollirli. Se gli ortaggi e le verdure sono coltivate in aree dove le feci umane vengono usate come fertilizzanti o dove non esiste una rete fognaria moderna ed efficiente, prima di essere mangiati devono essere ben cotti o disinfettati in una soluzione allo iodio. Le soluzioni a base di cloro non sono efficaci.

Gli Ossiuri

L’enterobiasi, conosciuta anche con il nome di ossiuriasi, è un’infestazione provocata da un tipo di “verme parassita” chiamato Enterobius vermicularis. Si manifesta in tutto il mondo e interessa persone di ogni età e livello socio economico, ma è molto comune nei bambini.

Nella maggior parte dei casi abitare in zone sovraffollate, in istituti e in famiglie con infezioni da enterobio può predisporre alla malattia. E questo perché il “contagio” è molto semplice e rapido.

Chi colpiscono

Nei lattanti e nei bambini più piccoli l’infestazione da ossiuri è meno intensa e meno frequente. più esposti al rischio sono invece i bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni. La prevalenza decresce in età adulta o perché si riduce l’esposizione o per l’acquisizione di immunità.

Come si trasmettono

La trasmissione è dunque molto semplice: l’uomo si infetta ingerendo le uova in embrione. Queste, di solito, vengono trasportate sotto le unghie, sui vestiti, nel letto e nella polvere di casa. Una volta inghiottite, le uova si schiudono nello stomaco trasformandosi in larve e da lì migrano nella regione fecale dove diventano adulte.

Si scoprono così

La diagnosi è abbastanza semplice e veloce, Viene effettuata isolando il parassita o le sue uova con una tecnica chiamata scotch-tets che utilizza uno speciale scotch trasparente da applicare al mattino al livello dell’ano dove la femmina deposita milioni di uova. Lasciato passare qualche minuto si strappa via e si appiccica sul vetrino portaoggetti. Il vetrino è pronto per essere analizzato al microscopio: L’eventuale presenza di uova sullo scotch conferma i sospetti di infestazione.

I sintomi

L’infestazione da ossiuri non ha sintomi precisi. Le persone colpite per lo più lamentano insonnia, irritabilità, mal di pancia e prurito notturno anale notturno. Questo sia per la deposizione delle uova si perché il caldo delle coperte richiama i parassiti verso l’esterno: gli ossiuri durante la notte sono visibili anche a occhio nudo mentre si muovono nella zona perianale.

In alcuni casi i vermi migrano e, dalla zona perianale, nelle bambine si localizzano nel perineo dando luogo e vaginiti molto fastidiose.

Come si curano

Per la cura vengono solitamente utilizzati sciroppi a base di pirvinio pamoato, da assumere in dose singola, o in alternativa il mebedanzolo. La cura va ripetuta dopo due o tre settimane. Per la facilità con cui avviene la trasmissione delle uova, il trattamento deve essere esteso a tutti i membri della famiglia o comunque alle persone più vicine al paziente o che se ne prendono cura.

In alcuni casi sono necessari trattamenti ciclici da ripetere ogni 3 o 4 mesi.

 

 

 

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